“Spero tu sia pronto, perché sto per raccontarti la storia della mia vita. Ad esser più precisi, del perché la mia vita è finita. Se stai ascoltando queste registrazioni, allora tu sei uno dei motivi.”
Tredici è una serie tv tratta dall’omonimo best seller internazionale di Jay Asher. Una storia molto ma molto particolare e ci tengo a sottolinearlo perché all’apparenza non sembra così.
Non ho letto il romanzo, quindi mi baso esclusivamente sulla visione televisiva che ho amato dall’inizio alla fine.
I personaggi, tutti giovani e un po’ fuori di testa sono l’esatto riflesso del mondo giovanile, soprattutto se si considera la droga, l’alcol e le sopraffazioni di ogni genere.
Il gruppo di ragazzi che ci viene presentato è molto variegato e abbraccia varie classi sociali, varie tipologie caratteriali e soprattutto diversi modi di approcciare la vita e di superare le difficoltà.
Proprio a proposito di questo, non posso non parlarvi di Anna Baker, la famosa Anna Baker. Colei che all’inizio della storia è morta perché si è suicidata ma che è una presenza costante all’interno della trama perché attraverso ciò che lei ha lasciato, conosciamo tutta la sua vita e i motivi che l’hanno spinta verso quel gesto inesorabile.
Anna è una bellissima ragazza, è nuova, e si è appena trasferita in questo liceo nel quale stringe subito amicizia con Clay, un ragazzo estremamente timido a cui lei piace ed anche tanto, ma che non riuscirà a dimostrargli tutto il suo affetto e quello che prova per lei.
Anna è il centro focale di tutta la narrazione, ovviamente. È intorno a lei che girano tutti gli altri personaggi, che conosciamo proprio in base al modo in cui si sono rapportati con lei.
Jessica, la sua migliore amica, che poi smette di esserlo improvvisamente a causa di Justine, un ragazzo.
Poi, Justine, il bello della scuola e l’eroe della squadra, colui che appare come un vero e proprio tentatore fatto di sesso e di provocazioni. Sarà proprio a causa di un approccio alquanto azzardato nei confronti di Anna, che la nostra protagonista entrerà nel tunnel delle chiacchiere e delle frasi poco gentili che tutta la scuola le riserverà.
Chiamiamo le cose con il loro nome: Anna verrà definita una troia. Una ragazza facile che si fa toccare da chiunque.
Senza sapere, invece, che la giovane donna, è addirittura vergine. Ma cosa accade esattamente?
Succede qualcosa di mostruoso: da una parola si passa ad un’altra e un fatto non vero diventa l’unica realtà alla quale tutti credono ed Anna passa inesorabilmente per quella che non è.
Triste, non trovate?
Eppure è quello che accade nella serie e che accade ogni giorno soprattutto nel mondo dei giovani.
Gli episodi di bullismo sono molto forti. C’è rabbia tra i ragazzi, violenza, un disperato bisogno di imporsi e di non perdere il controllo per dimostrare a tutti di essere i più forti.
Questi sono Justine, Bryce, Marcus e tanti altri che popolano il mondo di Tredici. Tutti ragazzi bellissimi, aitanti, prestanti che però non sanno cogliere il confine tra un sì ed un no.
Non sanno cosa significhi il rispetto e affogano le loro frustrazioni nell’alcol e nella droga.
Purtroppo Anna, in cerca di approvazione e di amicizia, è così ingenua da non rendersi conto di essere caduta in una trappola mortale, una trappola che la condurrà alla morte.
Se non fosse per quel timidone di Clay… così diverso, così apparentemente imperfetto eppure perfetto nella sua educazione quasi snervante, nel suo rispetto decisamente fuori tempo.
Anna è legata a lui ma non riesce a farglielo capire come vorrebbe, non riesce ad aprirsi e a confessargli tutto quello che sta passando, le ingiustizie, le paure, gli insulti, le violenze.
Tredici è una serie che mette sotto i riflettori in maniera impietosa la violenza di gruppo, la violenza del singolo ed il bullismo.
Se guardate questa serie, vi renderete conto di un quadro giovanile che fa venire certamente i brividi e fino ad un certo punto crederete anche che non ci sia nulla da salvare e che questi giovani siano veramente irrecuperabili.
Ma la cosa più eclatante è che la colpa non è tutta loro. Ci sono i genitori che ci fanno una pessima figura ed una figura ancora più vergognosa la fanno gli insegnanti, il preside, quelli che dovrebbero prendersi cura dei ragazzi e che invece pensano solo a curare le apparenze.
Ma è davvero questa la realtà in cui viviamo?
Ebbene sì, perché io non sono cieca e so che il mondo va esattamente così.
Ma non è tutto così negativo come potrebbe apparire fino ad un certo punto, la serie si conclude con una sorta di speranza di sottofondo.
Anna è morta.
Anna è morta.
Anna è morta.
Anna si è suicidata e nelle cassette rivela, passo dopo passo, lacrima dopo lacrima, i tredici motivi che l’hanno condotta a quella scelta così drastica, così disumana.
Eppure…
La sua storia ha insegnato qualcosa a qualcuno.
La sua storia è riuscita a raggiungere il cuore del problema e a cambiare qualcosa.
Cosa?
Guardate Tredici e capirete molto di più di tutto ciò che ci circonda.
Lo farete spesso in modo brutale, crudo, senza filtri, ma sarà un modo per guardare dritto negli occhi le incrinature del nostro mondo.
E rifletterci.
Perché credo che pensare a queste cose non sia mai abbastanza.
Molti dubbi e una insindacabile certezza: troppi silenzi, tutti sanno e nessuno parla. Allora, cosa rimane? Anna è morta e l’hai uccisa anche tu, anche io, anche noi.
(Una menzione particolare alla colonna sonora che è davvero meravigliosa.)
VOTO.
Generale: ⭐⭐⭐⭐
Riflessioni: ✏️✏️✏️✏️✏️
Emozioni: ❤️❤️❤️❤️❤️
Azione: 👊👊
Consigliato: SI.