L’immortale, (2019), è il film di Marco D’amore, uno degli attori di Gomorra. Nel film conosciamo la storia dell’infanzia di Ciro L’immortale e sappiamo che fine ha fatto dopo la sua apparente morte all’interno della serie televisiva.
Un film tanto atteso, infatti la notizia della sua uscita è stata colta come un miracolo dai fans di Gomorra perchè nessuno si aspettava che Ciro fosse – per l’appunto – ancora VIVO.
Tutti convinti che quando Gennaro lo spara, Ciro sia definitivamente morto e invece, come una vera sorpresa per tutti, non è stato così.
Il film ci porta all’interno di una Napoli degli anni ’80, durante il terremoto, per la precisione, a farci conoscere la storia di Ciro da bambino.
Un ragazzino inquieto ma con una grande voglia di fare che già a quell’età conosce cosa vuol dire vivere in mezzo alla strada, con gente più grande e a stretto contatto con la criminalità.
La sfera affettiva è rappresentata da Bruno e Stella, una coppia di ragazzi che lo trattano quasi come un figlio e che lo prendono sotto la loro ala protettiva.
Peccato che Bruno faccia parte della piccola criminalità e che lavori per il boss. Indi anche Ciro entrerà subito a contatto con le sfere alte della camorra e ovviamente ne rimarrà affascinato.
L’immortale però non è solo passato, ma è anche presente.
Dopo la finta morte, Ciro viene recuperato dal mare, curato e costretto a lasciare Napoli perchè nessuno deve sapere che è ancora vivo.
Si nasconderà in Lituania dove, ancora una volta, stringerà legami forti e stretti con la mafia locale.
Sarà il tramite tra la criminalità napoletana e quella lituana.
Svolgerà egregiamente il suo ruolo, anche perchè tutti conoscono la fama e la bravura di Ciro L’immortale, ma come sempre qualcosa va storto.
E la tragedia è alle porte.
Il finale è prevedibile e apre le porte all’ultima stagione della serie TV Gomorra.
Significativa la frase con cui il film si apre e che evoca metaforicamente tutto quello che Ciro ha rappresentato e rappresenta.
“Quando ero piccolo e stavo all’orfanotrofio, sai che mi dicevano le suore? Il terremoto è volere di Dio, fa bene alla terra. Come quando una persona sta male e accumula, accumula: o si libera e sfoga… o muore.”
La sua vita, la vita di questo personaggio che appare quasi mitico, epico, un eroe distorto e clamorosamente deviato, è una continua tragedia, perchè lui, a differenza degli altri, essendo L’immortale, non può morire, quindi non può ricevere la pace della morte.
Il film sembra un episodio di Gomorra, senza aggiungere o togliere nulla a quello che già sapevamo.
È girato quasi sempre di notte, al tramonto o all’imbrunire, soprattutto nelle scene ambientate a Napoli nel passato.
Non ci sono grandi emozioni, perchè è come vedere un film che hai già visto mille volte.
In fondo Gomorra cos’è? Una ripetizione continua sempre delle stesse scene e degli stessi comportamenti. Una serie allungata inutilmente che finalmente vedrà presto la fine.
E con questo film non è andata diversamente.
Ci siamo chiesti, Ciro che fine avesse fatto.
In realtà sapevamo che era morto.
Invece non lo è.
Nonostante questo, ciò che il film fa vedere non aggiunge nulla a ciò che già sapevamo di questo personaggio che è stato sfruttato fino all’osso.
Forse c’era bisogno di lui per dare una degna conclusione alla serie.
Beh, bastava ammetterlo.
Non c’era alcun bisogno di fare un film che si è rivelato una copia scontata di una serie che, a mio parere, doveva fermarsi alla terza stagione.
Tutto il resto è noia.
VOTO.
Generale: ⭐⭐
Azione: 👊👊👊
Riflessioni: ✏️
Emozioni: ❤️
Suspense: 😮
Consigliato: NO.