Il caso Thomas Crawford, (Gregory Hoblit, 2007), è un thriller con evidenti risvolti drammatici basati su un omicidio che, almeno apparentemente, non ha molti misteri da risolvere.
Thomas Crawford, ingegnere aeronautico, avendo scoperto che la moglie lo tradisce con un amante molto più giovane di lui, progetta il suo omicidio e la uccide.
Quando arriva la polizia, si accuserà del delitto lasciando tutti a bocca aperta. Non dirà mai nei particolari come ha ucciso la sua donna, nè l’arma del delitto verrà ritrovata.
Così facendo, un caso all’apparenza estremamente semplice, perchè c’è un uomo che si accusa di un omicidio, diventa di difficile soluzione perchè non c’è nessuna prova certa della sua colpevolezza in quanto manca l’elemento principale.
Inoltre, c’è un fattore estremamente importante.
Thomas dirà di aver ucciso la moglie solo all’inizio, la stessa notte della morte, in presenza di un’unica persona: il poliziotto che per primo è entrato in casa.
Guarda caso, l’uomo è proprio l’amante della moglie.
Un fattore fondamentale per lo svolgimento del piano che il protagonista ha in mente.
Il delitto progettato sembra perfetto sotto tutti i punti di vista perchè quando c’è la prima udienza in tribunale, Thomas si dichiarerà innocente e vorrà difendersi da solo.
Il procuratore del caso è il giovane Willy Beachum, (Ryan Gosling), poco impegnato nella vicenda che pensa sia una passeggiata e in procinto di trasferirsi in un prestigioso studio legale privato.
Insomma, Thomas riconosce nel giovane avvocato la preda perfetta per il suo gioco.
Infatti, il ragazzo non conosce niente di più di quanto sappiamo noi che guardiamo. È mosso dai fili di un burattinaio che si muove nemmeno tanto nell’ombra e che fin dall’inizio dichiarerà che nessuno sarà mai in grado di incastrarlo.
Oltre alla ricerca dell’arma del delitto sulla quale si basa tutta la colpevolezza del protagonista, il film è improntato sullo scontro tra due personalità molto forti che non vogliono smettere di combattere perchè nessuna delle due ha intenzione di cedere.
Thomas non cede perchè c’è in ballo la sua libertà.
Willy non cede perchè ne va della sua reputazione di avvocato. Se perde può dire addio al sogno di entrare nell’Olimpo degli avvocati.
Insomma, è una bella guerra tra titani.
Thomas è arguto, intelligente, molto furbo e dotato di una freddezza inusuale in un uomo della sua età e del suo calibro.
Quando uccide la moglie sembra quasi un killer professionista.
La sua esecuzione è meticolosa, pulita, precisa, senza lasciare alcuna traccia.
Le sue espressioni fanno rabbrividire anche i più preparati, ed è in grado di ingannare chiunque si trovi al suo cospetto con una finta ingenuità che, soprattutto in tribunale, gli farà guadagnare la compassione del giudice.
È un personaggio raffinato, con un’astuzia al di sopra della norma. Un uomo che ha un preciso piano e non permette a nessuno di ostacolarlo.
Willy, invece, si dimostra incapace di contrastarlo, almeno all’inizio. Come chiunque altro si lascia abbindolare e ad un certo punto, perde sia la fede che la lucidità.
Purtroppo senza l’uso della ragione e dell’arguzia, è impossibile contrastare una mente come quella dell’assassino, che ha programmato tutto, ogni minimo particolare, proprio basandosi sulla superficialità dei suoi nemici.
Il titolo originale, Fracture, è molto più idoneo a rappresentare il nucleo della storia.
Il titolo italiano è assolutamente anonimo e banale; quello originale, rimanda al punto di rottura della vicenda, in pratica il punto esatto in cui il meccanismo vincente di Thomas si inceppa.
Sarà la forza di volontà di Willy che non perde fiducia in se stesso e nella proprie capacità, a permettere alla giustizia di trionfare.
Ma egli dovrà perdere tutto prima di rendersi conto che qualcosa nel piano perfetto non va.
È una vicenda giudiziaria, indi viene dato ampio spazio ai cavilli legali e alle leggi spesso piuttosto contorte per chi non è ferrato nella materia.
A parte questo, la storia scorre meravigliosamente, toccando anche picchi alti di tensione, il più delle volte inaspettati.
I due antagonisti sembrano fin dal primo momento odiarsi ma anche provare un’attrazione insana che li spinge l’uno verso l’altro allo scopo di conoscersi per pianificare la difesa dal proprio nemico.
È così che l’arroganza di Willy diventa il punto forte di Thomas. Egli, lentamente, gli mostrerà quanto quell’arroganza sia infondata perchè il giovane è sprovveduto e incapace di risolvere persino un caso così semplice.
Questo è lo scopo di Thomas: far perdere credibilità al giovane avvocato, facendolo sentire un fallito.
Ciò che c’è in ballo è un sottile duello psicologico che vede inesperto l’avvocato e fin troppo controllato il colpevole.
Insomma, Thomas è maestro nel provocare continuamente Willy. Una volta nell’offenderlo e degradarlo e subito dopo nell’apprezzarlo. Così facendo lo attacca, lo sbeffeggia, lo deride e lo pungola, spingendolo a tirare fuori il meglio di se stesso.
È lui a condurre il gioco.
Un gioco che si basa sul potenziale distruttivo dell’io umano.
Thomas vuole distruggere Willy e dimostrare la propria superiorità.
Ci riesce, ma fino a un certo punto.
Proprio quell’avvocato, così giovane, arrogante e superficiale, subirà una maturazione che lo porterà a una maggiore umanità ed empatia.
Solo allora, quando tutto sarà apparentemente finito, si accorgerà dell’incrinatura di quell’omicidio perfetto.
Perchè proprio come Thomas afferma: “Se guarda attentamente, ogni cosa ha un punto debole dove può rompersi, presto o tardi.”
Disponibile su Netflix.
VOTO.
Generale: ⭐⭐⭐⭐
Riflessioni: ✏️✏️✏️✏️
Emozioni: ❤️❤️❤️
Azione: 👊👊
Suspense: 😮😮
Consigliato: SI.