The Umbrella Academy 2, (Steve Blackman, 2020), è la seconda stagione di una serie sorprendente che mi è piaciuta molto nella prima stagione perchè ha presentato una famiglia di eroi disfunzionali che sono riusciti a sorprendermi dall’inizio alla fine. Non è facile perchè nonostante sia un’amante dei supereroi, proprio perchè ne ho visti diversi, mi stanco facilmente, riconoscendone, soprattutto in quelli di nuova invenzione, una ripetitività che sfocia nella banalità e che mi priva dell’interesse necessario.
Ciò non è accaduto con i personaggi di questa serie televisiva che si erano confermati come una ventata d’aria fresca, capaci di coinvolgere nelle loro folli avventure e di trasportare lo spettatore in un mondo assolutamente inventato dove tutto diventava imprevedibile. Purtroppo, ciò non si è ripetuto nella seconda stagione. I nostri protagonisti, Klaus, Cinque, Vania, Luther, Diego, Ben e Allison, dopo essersi separati nel finale della stagione prima, si ritrovano grazie a un pazzo viaggio nel tempo, nella Dallas degli anni sessanta, ognuno di loro dislocato in un anno diverso tra il 1960 e il 1963. Il principale burattinaio è sempre lui, il mitico Cinque, l’uomo cinquantenne nel corpo di un ragazzino che riesce a prevedere, assistendo in prima persona grazie al suo potere, all’uccisione del presidente Kennedy. Cerca, dunque di ritrovare tutti i suoi fratelli e insieme si organizzano per evitare questa tragedia.
Il primo episodio riprende un po’ dove li avevamo lasciati, ossia permette allo spettatore di ricordarsi molto bene chi sono i personaggi, mostrandoceli alle prese con la loro nuova vita e ai loro strani poteri. Gli altri episodi, invece, ci inseriscono lentamente nella storia e soprattutto mostrandoci la trama principale e tutti quegli intrecci minori che coinvolgono i protagonisti distogliendo un po’ l’attenzione dal loro scopo principale. Nonostante continui a essere un ottimo prodotto con un filone narrativo definito e che rispetta i canoni iniziali della sorpresa e della stravaganza, devo ammettere che in alcuni momenti mi sono annoiata, e ciò non era mai accaduto nella prima serie. Ho notato una sorta di ripetizione che mi ha fatto scadere alcuni personaggi nonostante io non possa fare a meno di riconoscere la maturità e la crescita anche a livello di introspezione psicologica che hanno affrontato i nostri eroi.
Ciò significa che mi sono resa conto che nella stagione precedente erano un po’ più immaturi, e l’intreccio non era stato creato per andare ad approfondire a pieno la loro personalità e il loro carattere, mentre adesso riusciamo a capire meglio come si sono evoluti anche a dispetto delle situazioni che hanno affrontato e come, in questo modo, siano riusciti ad unire ancora di più la loro famiglia. Una famiglia un po’ pazza, ma bella.
Interessanti sono le tematiche che vengono affrontate come la discriminazione, il razzismo, l’orientamento sessuale, tutti aspetti che in effetti danno valore a questa produzione. Il fiore all’occhiello resta il personaggio di Cinque che ancora una volta calamita tutta l’attenzione mettendo in scena una personalità scoppiettante che saltella tra genialità e follia. Un personaggio pieno di carisma che non può non divertire. Nuovi personaggi si aggiungono agli eroi e la lotta contro il tempo e contro i cattivi prende il volo, trasportandoci in una dimensione dove tutto può accadere e dove tutti devono essere pronti a tutto.
In conclusione di Umbrella Academy 2 è un prodotto che si riconferma valido ma che per ovvie ragioni narrative, non mi ha convinto al cento per cento, perchè forse mi aspettavo qualcosa di diverso, qualcosa che non so nemmeno io, ma che mi facesse veramente saltare dal divano.
Magari la prossima stagione.
VOTO.
Generale:
Azione:
Riflessioni:
Suspense:
Emozioni:
Consigliato: SI.