Lawless, (John Hillcoat, 2012), è un film tratto dal romanzo La Contea più fradicia del mondo, basato sulla vera storia di un antenato dell’autore Matt Bondurant. Un film in cui si mescolano gangster buoni e poliziotti cattivi usando atmosfere ricche di pathos, di pistole, di colpi in canna e di alcol che danno corpo a una rappresentazione piuttosto western di un’epoca in cui c’era il proibizionismo e dove questi scontri erano frequenti e sempre più feroci.
I protagonisti sono i tre fratelli Bondurant. Tre leggende, o meglio due, nella piccola cittadina sui monti della Virginia, che sono famosi per essere sopravvissuti alla guerra, nel caso di Howard, (Jason Clarke), e di aver superato indenne l’influenza spagnola, nel caso di Forrest, (Tom Hardy). Il più piccolo, Jack, (Shia Labeouf), è quello meno forte dei tre, più sensibile, dall’animo romantico e già perdutamente innamorato della figlia del pastore. Il lavoro scarseggia ma i fratelli riescono a sopravvivere e a racimolare denaro grazie alla vendita di un liquore di loro invenzione. Gli affari vanno bene, insomma, fino a quando non arriva un poliziotto corrotto di nome Rakes, (Guy Pierce), che minaccia di volerli distruggere.
E in effetti non si tratta solo di minacce perchè il tizio ce la mette davvero tutta per mettergli i bastoni tra le ruote a cominciare dalle botte che infligge a Jack, per poi far saltare la maggior parte dei loro affari. È un uomo subdolo, violento, una scheggia impazzita che ha preso di mira i fratelli e intende fare di tutto per bruciare il loro piccolo impero. Ma loro non ci stanno.
Il più forte e determinato, Forrest, che parla poco ma agisce in fretta, è quello più battagliero e meno incline alla democrazia. Subirà un’aggressione molto grave, e la supererà in modo miracoloso, tornando più forte di prima. Nonostante i numerosi attacchi di Rikes, i fratelli sono messi a dura prova e il loro legame, forte nel tempo, comincia a vacillare. Tutti e tre hanno superato talmente tanti momenti difficili, anche quelli più incredibili, che su di loro circola una leggenda. Pare che siano immortali. In ogni caso, nessuno gli ha mai regalato nulla. Sono onesti con se stessi, e hanno guadagnato tutto con il sudore della fronte, andando contro le istituzioni, i briganti e quant’altro che hanno sempre cercato di ostacolarli.
La visione di questo film impressiona. Non posso dire che non mi sia piaciuto, anzi. Le atmosfere violente e crude fanno la loro parte e alcune scene sono davvero disgustose per la loro brutalità. Non si risparmiano spargimenti di sangue a go go, omicidi come se non ci fosse un domani, e il tagliare la gola, oltre a sparare, sono le attività principale di questi animali da western. Non c’è spazio per i sentimenti. È un mondo troppo cattivo e bisogna essere cattivi per sopravvivere. Il primo a pagarne le conseguenze sarà proprio Jack, un po’ troppo innocente per entrare a pieno titolo nel giro di affari dei fratelli. È lui l’anello debole e Rikes lo sa.
Visivamente ci sono scene che arrivano a disgustare, cito la castrazione, per fare un esempio. Ma ammettendo il clima violento e sanguinoso dell’insieme, è accettabile tanto quanto le scene in cui i proiettili volano come se fossero farfalle. Voglio dire, è chiaro fin dal principio che è un film in cui c’è poco spazio per le emozioni pure. Qui si cerca lo stupore del sangue, l’orrore della morte, il grido ferale dell’omicidio. E, soltanto alla fine, la carezza della redenzione incarnata dalla Dea della vendetta.
Oltre al sangue fisico, c’è anche il concetto di sangue a livello di legame. È questo quello che unisce i tre fratelli. Il legame indissolubile che li mette uno accanto all’altro e che li fa combattere l’uno per l’altro come se fossero una sola persona. C’è rabbia nei loro occhi, disperazione nei loro volti, e tutti insieme masticano le medesime emozioni: mai troppo quiete, sempre così feroci.
Sì, è un film crudele perchè non risparmia nulla e se solo pensiamo che si tratta di una storia vera, c’è da restare a bocca aperta. Un finale degno dell’intero film che mette a tacere in parte quella sete di vendetta che viene anche a chi guarda il film e che alla fine non può che essere dalla parte dei fratelli.
Il sangue, dicevamo. Un ruolo oserei dire di primo piano. Ed è proprio il sangue che rende i fratelli immortali e contribuisce a saldare la loro leggenda. Non solo immortali, ma persino invincibili, perchè la loro forza è nel destino intrecciato di tutti e tre. Chi si salverà? Alla fine conta poco. Ciò che resta è la consapevolezza che la realtà supera di gran lunga il mito, rendendo la vita uno spettacolo straordinario e inimitabile.
VOTO.
Generale: ½
Azione:
Riflessioni:
Emozioni:
Suspense:
Consigliato: SI.