Dietro i suoi occhi: non si gioca con il paranormale perchè può diventare ridicolo.

Dietro i suoi occhi, (Erik Richter Strand, 2021), è una mini serie realizzata partendo dal libro omonimo di Sarah Pinborough pubblicato in Italia da Piemme. Una storia che, almeno all’inizio, propone un clichè molto abusato in generi simili, ossia il triangolo amoroso che vede protagonisti uno psichiatra, sua moglie schizofrenica e la nuova assistente. I due si incontrano casualmente in un locale e basta guardarsi una sola volta negli occhi per far scoppiare la passione che si manifesta con un bacio fortuito ma efficace. Peccato che il giorno dopo psichiatra e assistente si ritrovino nel medesimo ufficio a condividere un orario di lavoro troppo lungo e intimo per fare finta di niente. I due si promettono di stare lontano l’uno dall’altra e di ridurre il contatto al mero rapporto lavorativo, soprattutto perchè c’è una moglie, tra l’altro bellissima e accondiscendente, che non merita di essere tradita. Ma siamo sicuri che tutto quello che vediamo sia vero?

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Abbiamo di fronte un thriller erotico e psicologico a sfondo paranormale che per buona parte delle puntate procede in modo alquanto prevedibile e poco coinvolgente una volta che si è compresi la valenza del triangolo e il peso dell’elemento soprannaturale inserito qui e lì per spiegare determinate scelte. Purtroppo pur essendo un amante del paranormale, in questo caso ho storto il naso quando mi è stata fornita la spiegazione meno plausibile alla capacità di Adele, la moglie tradita, di sapere molte cose sia del marito, sia dell’amante. In altre parole: soprannaturale? Ma anche no. Odio il modo in cui è stato inserito nella storia, creando un plot twist che mi ha fatto cadere le braccia.

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David e Louise continuano a vedersi e lei, nello stesso momento, inizia una relazione di amicizia molto pericolosa con Adele. La donna, che già sa tutto, cerca di circuirla per fare in modo che la sprovveduta Louise si affezioni più a lei che al marito. Tutto questo perchè ha uno scopo ben preciso che scopriremo solo alla fine. A una narrazione nel presente, si affianca un’altra nel passato dove conosciamo Adele e David da giovani e anche un altro personaggio, Rob, amico di Adele, con il quale lei condivide la droga e tanti segreti; in particolare sarà proprio lui a insegnarle una pratica che, appunto, è la chiave di tutto il film.

Le atmosfere sono molto dark, è una storia dalle tinte oscure e per nulla rilassante. Adele è un personaggio che inquieta e inganna. La guardi e la trovi bellissima, dolce, sensuale, persino ingenua, ma nel suo sguardo c’è qualcosa di rotto che ti fa rabbrividire. David, invece, è talmente sfuggente che fino alla fine non sai fino a quando ha recitato o è stato sincero. Louise si trova in mezzo a qualcosa di molto più grande di lei e continua a sguazzarci dentro senza rendersi conto che il pericolo è in agguato.

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A livello empatico non sono entrata in sintonia con nessuno dei personaggi. Mi è piaciuto quello di Adele perchè adoro i protagonisti misteriosi, enigmatici e capaci di esprimere il fascino del male. Peccato che tutto quello che penserete di lei dall’inizio alla fine NON sarà mai la verità. Questo è il punto di forza della storia. Nessun personaggio è quello che sembra, o almeno due di loro si riveleranno quello che non erano. Quindi tenete gli occhi aperti.

Proprio parlando del finale, è una storia che non mi ha colpito in modo particolare, l’ho trovata persino angosciante. Boschi, morte, cadaveri, incendi, droga, violenza, manicomio, insomma tutti elementi che avvicinano questa serie al genere horror oltre che thriller. Tutto sommato, però, ammetto che l’ho rivalutata proprio gli ultimi minuti del finale. Per il resto è tutta roba già vista e sentita. Il finale, invece, dà un tocco di vero brivido che è mancato per tutto il film.

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Dietro i suoi occhi è sicuramente una buona produzione, ma è stata troppo osannata dal solito entusiasmo di massa che spesso è privo di fondamento. Non è semplice seguire tutte le puntate perchè spesso mi è sembrato triste, pesante, in alcuni passi persino da incubo. Asfissiante e confuso, per poi risolversi con un colpo di scena finale che lo ha riscattato dai suoi clichè, ma mi ha lasciato ugualmente quel senso di straniamento, di solitudine, fino a chiedermi: che cosa diavolo ho visto? E perchè?

VOTO.
Generale: ⭐⭐⭐½
Riflessioni: ✏️✏️✏️
Emozioni: ❤️❤️❤️
Suspense: 😮😮😮
Azione:👊👊
Consigliato: SI.

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