Romulus, (Mattero Rovere, 2020), è una serie TV Sky Atlantic dalle atmosfere molto interessanti, che coglie aspetti storici e soprannaturali che catturano l’attenzione dello spettatore, lasciandoti spesso a bocca aperta. Purtroppo la pecca è sicuramente la lentezza. Ho notato un ritmo a tratti eccessivamente pesante che non mi ha permesso di godere a pieno della visione.
Ovviamente stiamo parlando della nascita di Roma, ma c’è una storia immensa prima, una storia raccontata attraverso una terra, sotto il Tevere, dominata da una Lega formata da trenta re, sui quali domina uno solo, quello della città di Alba. Perchè proprio lui? Perchè il suo potere discende direttamente dagli dei e in virtù di questo favore, tutti gli altri sovrani devono soccombere. I protagonisti iniziali sono due fratelli, Yemos e Enitur che fanno parte del regno di Alba, a cui capo c’è Numitor. Attraverso di loro scopriamo subito un legame estremamente forte fatto di fratellanza, di senso del dovere, di rispetto e di un affetto incommensurabile. È questo quello che lega Yemos a Enitur. Ma non c’è spazio solo per la fratellanza, ma anche per l’amore. Le donne svolgono un ruolo fondamentale all’interno della storia, possono essere madri, sovrane, guerriere, combattenti, oppure vestali come Ilia, la giovane donna figlia del fratello del re di Alba, innamorata di Enitur. La loro relazione è segreta. I due si vedono di nascosto, si toccano e si sfiorano in un mondo dove quello che provano l’uno per l’altra è illecito.
Un’altra figura altrettanto significativa e simbolica è quella di Weiros, lo schiavo senza bracciale che vaga nei boschi, cercando di sopravvivere insieme a un gruppo di schiavi anch’essi con un loro re. Vedremo come per una serie di sfortunate circostante Weiros e Yemos si incontreranno, uniranno le loro forze e cercheranno di sopravvivere in un mondo che lentamente sta cambiando e dal quale entrambi, per motivi diversi, sono banditi.
Purtroppo Enitur morirà, e Yemos, ritrovatosi solo e in fuga dall’assassino del fratello, legherà proprio con lo schiavo rendendolo il suo fratello di spirito. Un fratello per scelta. Ma non esistono solo sovrani, principi e schiavi, nei meandri più oscuri della terra vive un popolo brutale e selvaggio. Vaga e si fa accompagnare dai lupi, uccide e primeggia facendo riti e scongiurando sventure in nome di un’unica dea: Rumea. La signora dei lupi. Proprio nelle loro mani finiranno sia Yemos che Weiros, uniranno le loro forze e combatteranno contro i nemici che vogliono ucciderli.
Le atmosfere sono molto affascinanti, le musiche avvolgenti, alcune scene molto crude, ma non per questo brutte. Come ho detto prima, è una storia che procede troppo lentamente e qualitativamente credo manchino attori di grande livello. Ho notato che per produrre questo film, il cast di Gomorra si è spostato quasi tutto nelle terre selvagge e indomate, e purtroppo la recitazione ne ha risentito. Avrei preferito maggiore ritmo e che qualche scena fosse più incisiva; la trama mi è sembrata povera e incapace di stuzzicare la curiosità a lungo.
È interessante il connubio storico e fantasy, l’elemento soprannaturale, la presenza degli animali e di questa parte così selvaggia e un po’ arcaica che rende particolare l’intera struttura narrativa. Ma purtroppo ho visto troppe presenze inutili, prive di spessore, personaggi che appaiono e scompaiono senza lasciare il segno, e dei protagonisti un po’ troppo immaturi a livello recitativo per svolgere quei ruoli. Certe loro espressioni mancano d’intensità, di vero dramma, come invece dovrebbe essere all’intero di una storia di questa portata.
Come avrete notato non ho molto da dire, perchè non c’è nulla che mi abbia particolarmente colpito positivamente. Romulus non mi ha lasciato niente, e questo lo attribuisco alla recitazione e alla pacata intensità con cui è stato costruito il racconto. Le premesse erano buone e le basi solide, anche le scene molto d’impatto a livello naturalistico, il buio, il bosco e il mettere in evidenza gli aspetti più selvatici e meno controllabili. Poi però qualcosa è andato storto, perchè tutto è diventato insignificante. La colpa credo sia degli attori. Le loro espressioni mi sono apparse un po’ spaurite, poco convincenti, a tratti persino vuote. Più che volti veri, soltanto maschere di cui si può fare a meno.
VOTO.
Generale: ⭐⭐ ½
Riflessioni: ✏️✏️
Emozioni: ❤️❤️
Azione: 👊👊
Suspense: 😮
Consigliato: NI.