The loudest voice, (Sky Atlantic, 2019), è la nuova serie di Sky Atlantic che racconta la vita e l’ascesa di Roger Alies, il fondatore di Fox News Channel.
A interpretare questo uomo arrogante, prepotente, dal fascino inquietante, a metà tra un grande orso e un assassino, è Russell Crowe, che per l’occasione si è totalmente trasformato. Dimenticatevi i bei tempi de Il gladiatore, il fisico scolpito e lo sguardo tormentato, qui, l’attore australiano indossa una maschera di prevaricazione e di cinismo che lo porta a interpretare alla grande un ruolo che riesce a cucirsi addosso.
Complice una fisicità che aiuta a rendere la figura di Alies torbida, strana, quasi cattiva. Un corpo flaccido, malato, nella carne e nello sguardo, ma dal cervello geniale.
Perchè poi, diciamocela tutta, Alies s’inventa un tipo di comunicazione unica e fonda un canale televisivo del gruppo Sky che diventerà il punto di riferimento di tutta l’informazione americana.
E questo personaggio, così geniale, machiavellico, poteva mai essere moralmente ineccepibile?
Ma, no! Ma sai che noia!
Ecco perchè il racconto della sua ascesa al potere diventa interessante, persino entusiasmante.
Lui che già era un osso duro avvinghiato alla politica, diventa un punto di riferimento per tutti quando il proprietario di Sky gli dà carta bianca per un nuovo tipo di informazione.
Ebbene, conosciamo la sua vita privata e quella lavorativa. Una moglie che lavorava con lui e che poi lo sostiene in tutti i modi anche quando resta a casa. Una moglie che non vede o fa finta di non vedere i suoi continui tradimenti e che lo venera quasi come un Dio.
Sul lavoro chiunque lo teme, riesce a crearsi una squadra di persone eccellenti, che pendono dalle sue labbra e seguono ogni suo ordine.
L’emittente televisiva gestita da lui spicca il volo e cresce aumentando sempre di più il proprio successo.
Non c’è nulla che possa fermare l’ascesa di Alies se non se stesso.
La sua innata voglia di primeggiare, il suo assoluto senso del dovere, e la sua intelligenza che lo porta ad essere lungimirante e anche molto spesso controproducente, come accade quando viene eletto Obama.
Alies, nonostante gli avvertimenti dei suoi collaboratori e del suo direttore, inizia una campagna contro il presidente, prima e dopo le elezioni che lo porteranno a farsi numerosi nemici.
Ma l’errore più grave saranno le sue perversioni sessuali.
Il suo molestare le assistenti, girare video in cui si fa fare di tutto, e continuare a comandare senza avere un minimo di sensibilità, come se fossero tutti burattini, belli e validi fino a quando fanno quello che lui dice, altrimenti non sono più buoni a nulla.
Roger Alies è un personaggio controverso, uno che di certo non si può amare, ma che puoi ammirare per le sue genialità.
Ma sicuramente le sue idee sono razziste, i suoi comportamenti al limite dell’accettabile, soprattutto nei confronti delle donne, trattate come oggetti, adulate solo nel momento in cui devono inginocchiarsi ai suoi piedi e fargli un pompino.
Non lo fanno? Beh, allora, stop ai complimenti e via al licenziamento.
Tutto qui.
La serie TV è fatta molto bene, complice anche gli attori di grande livello, vedi Sienna Miller nel ruolo della moglie, sofisticata, dolce, ma è un esaltata esattamente come il marito. E poi c’è Naomi Watts, colei che dopo le molestie, non riesce più a stare zitta e darà il via alla crociata contro Alies.
I primi episodi sono più lenti, descrittivi, ci fanno vedere da vicino chi è Alies e come si rapporta agli altri, come nascono le sue idee e in che modo egli stesso influenza l’informazione, fino a tutta la politica.
Le restanti puntate entrano nel vivo dello show, dove comincia il declino di questo personaggio che si accompagna al suo abbattimento fisico, fino alla sua morte.
In ogni caso, al di là di alcune idee alquanto esagerate, ci sono dei punti di forza dei suoi ragionamenti, delle intuizioni che lo rendono un uomo geniale.
Sicuramente qualcuno di cui vale la pena conoscere la storia.
Qualcuno che non si è fermato davanti a niente per portare avanti la sua idea.
Che non ha avuto paura di niente e che aveva il talento necessario per rendere reali i suoi progetti.
The laudest voice è un prodotto estremamente valido se ci limitiamo a guardarlo senza giudicare l’uomo forte, autoritario, politicamente schierato, e pazzamente egocentrico che è il protagonista.
Ma tanto a cosa serve? Alies ha già fatto tutto quello che doveva fare, a differenza di noi, probabilmente.
Sicuramente la visione di questa storia mi ha fatto riflettere su un aspetto che ho notato spesso: questi grandi uomini, capaci di inventarsi cose da zero, di creare qualcosa che prima non esisteva, di essere i fautori di qualcosa di completamente nuovo, di precedere i tempi, di essere quasi magici per il loro sguardo che supera l’orizzonte comune, hanno sempre qualcosa di oscuro.
Certo, direte voi, la psicologia ci ha insegnato che ogni uomo ha qualcosa di oscuro dentro di sè.
Chiunque ha i suoi demoni.
La differenza è che queste persone così grandi nel loro talento, hanno qualche demone in più che non riescono a tenere segreto.
Tanto grandi eppure tanto schiavi dell’oscurità.
VOTO.
Generale: ⭐⭐⭐⭐⭐
Riflessioni: ✏️✏️✏️✏️
Azione: 👊
Emozioni: ❤️
Suspense: 😮
Consigliato: SI.