La casa di carta: non è oro tutto ciò che luccica.

La casa di carta (2019), è una serie che va in onda su Netflix e di cui si sta discutendo molto essendo giunta alla terza stagione.

Un intreccio piuttosto banale, che vede come protagonisti un gruppo di uomini e donne che sono dei comuni ladri, ognuno specializzato in qualcosa, che fungono da braccia a servizio di un’unica mente: quella del Professore.

È lui il genio che grazie a un’idea del padre ormai defunto, decide di rapinare la Zecca di Stato in Spagna. Questo è ciò che avviene nelle prime stagioni. Il gruppo di ladri mette in atto un piano che fa davvero ridere. In realtà sono loro a far ridere.

Un miscuglio di personalità folli, decisamente assurde, che possono essere state messe insieme solo da un pazzo.

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Sono quasi tutti incapaci di portare a termine quella rapina, tutti egocentrici, fuori di testa, signorine presuntuose e uomini con qualche problema di arroganza di troppo.

Poi c’è chi usa solo la violenza e chi fa il bamboccio innamorandosi di un ostaggio.

Eh sì, perché rapinare la Zecca significa fare degli ostaggi e organizzare la rapina in modo da far passare giorni interi, giocando con la polizia e con l’opinione pubblica affinchè ci sia il tempo di produrre le banconote da rubare.

In questo modo, i ladri con il Professore dimostrano di essere dei veri e propri eroi perché poi alla fine non vogliono fare del male a nessuno, vogliono solo ribadire la libertà, l’uguaglianza, e dimostrare che il vero male è lo Stato.

Una follia che non ha mezzi termini.

Una rapina che esploderà come una bomba non senza lasciare vittime.

Una serie tv considerata tra le migliori, che io non ho assolutamente apprezzato.

Ho trovato tutto esagerato, impossibile, inverosimile.

Eppure ciò che ha colpito di più la gente è stata la normalità di queste persone che hanno fatto tutto in nome di un ideale, come se lo facessero per riscattare il popolo.

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Non ho riscontrato nessun tipo di coinvolgimento, né sono entrata nella storia perché mi sono sempre sentita ai margini.

Lo stesso è accaduto, se non peggio, nella terza stagione.

L’impianto è rimasto lo stesso: di nuovo una rapina, questa volta al Banco di Spagna (dove si raccoglie tutto l’oro), il vecchio gruppo di ladri, con qualche new entry e la decisione di liberare uno di loro catturato dai servizi segreti.

Insomma, se all’inizio poteva esserci un po’ di originalità, e l’effetto sorpresa, si è poi perso tutto, perché guardate le prime stagioni, è come aver visto già tutto.

Il successo però si è ripetuto, seppur parecchi siano rimasti delusi davanti a tale ripetitività.

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Io non sono rimasta delusa perché non mi aspettavo nulla di diverso da ciò che ho visto.
Avevo forti dubbi che la serie migliorasse e non avevo sbagliato.

Vergognoso l’utilizzo di un canto popolare come Bella Ciao, simbolo della Resistenza Italiana, per esaltare un gruppo di stupidi manichini chiaro esempio di un finto populismo di bassa lega, e per sollevare le sorti di un telefilm che con tutto questo non ha proprio nulla – ma dico NULLA –  a che vedere.

La quarta stagione? Semplice. Non la vedrò.

VOTO.
Generale: 
Azione: 👊 👊 

Suspense: 😮
Emozioni: 
❤️
Riflessioni: ✏️
Consigliato: NO.

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2 commenti Aggiungi il tuo

  1. Federica Resta ha detto:

    Una serie TV considerata tra le migliori. Antonietta, è un po’ come succede per certi libri, credo, considerati come perle rare e preziose della letteratura che la gente osanna e guai a contraddirla se no apriti cielo, quando invece, e non soltanto dal tuo personale giudizio soggettivo che comunque tale è, ma da parte di chi di libri se ne intende davvero, si rivela essere spazzatura. Non immagini quante volte mi sia ritrovata in libreria a leggere un po’ qui e un po’ là dei libri osannati da tutti per l’appunto, e a rimetterli giù schifata e disgustata. Alla fine, penso, ognuno di noi ha il sacrosanto diritto di farsi una propria opinione e di dire che una cosa fa schifo, anche a costo di andare controcorrente. ❤

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    1. antoniettamirra80 ha detto:

      Cara Fede, hai perfettamente ragione. Anche a me capita di leggere romanzi osannati e di non restarne coinvolta e con questa serie è successa esattamente la stessa cosa.
      Per fortuna ognuno è libero di dire la sua, e andare controcorrente, a volte, è la scelta migliore! 🙂
      Un abbraccio ❤

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